L’iniziativa “Next Generation” organizzata da Talent Garden è una chiamata a raccolta che coinvolge centinaia di key player dell’innovazione italiana per condividere esperienze, competenze, capacità di analisi e visione, al fine di identificare le principali e prioritarie azioni per generare già nell’immediato concrete ricadute positive sull’industria, l’innovazione e l’economia del Paese.
Questo l’ obiettivo dell’evento, in cui si lavorerà a 10 proposte concrete da presentare alle Istituzioni che sovrintendono il controllo dei fondi del Recovery Fund. In questa cornice la Presidente Paola Mascaro, con il suo intervento “Mind the Gap”, affronta un tema su cui Valore D insiste da tempo, l’importanza di una formazione STEM per le donne, sia per evidenziare la necessità di una maggiore rappresentanza femminile in questo settore per questioni prettamente economiche, sia per disegnare correttamente la società del futuro.
Mascaro: “Più donne nei settori STEM, perché dobbiamo vincere questa battaglia”
Se abbiamo certamente fatto molti passi avanti nell’ambito della parità di genere, purtroppo lo stereotipo che vuole le donne meno portate verso le discipline tecnico-scientifiche è ancora molto diffuso. I dati 2019 del CENSIS sui laureati in Italia ci mostrano che le donne sono solo il 22% degli studenti di ingegneria. Addirittura solo il 13% degli iscritti a informatica. Eppure colmare il divario di genere nelle discipline STEM potrebbe contribuire a una crescita del PIL pro capite in Europa dal 2,2 al 3%.
Ma non sono economiche le ragioni per cui è cruciale raggiungere maggiore diversità nell’ambito STEM: infatti la presenza di un numero maggiore di donne in questi ruoli è fondamentale per garantire che i bias di genere che già combattiamo non vengano replicati nelle soluzioni tecnologiche. Tra gli algoritmi possono annidarsi stereotipi invisibili e pregiudizi inconsci, che le macchine inevitabilmente apprenderanno e creeranno modelli che li perpetuano.
Se le donne si ritagliano maggiore spazio nelle STEM, contribuiranno a plasmare oggi il nostro domani tecnologico:
“La presenza di un maggior numero di donne (e più in generale una maggiore diversity) nei team che si occupano della programmazione delle intelligenze artificiali, in altre parole, aiuterebbe a migliorare la supervisione dell’apprendimento automatico, riconoscendo a priori i pregiudizi inconsci. Ed evitando che la società digitale di domani reiteri quegli stereotipi che vorremmo sradicare dalla società contemporanea”.
ha spiegato Paola Mascaro.
“Con Valore D lo stiamo facendo nell’ambito del progetto internazionale InspirinGirls, che ad oggi ha coinvolto più di 30.000 ragazzi e ragazze in centinaia di scuole in tutta Italia. Abbiamo portato loro le storie e le esperienze di più di 900 role model in diversi settori”.
ha concluso la Presidente.