Incentivi alle assunzioni di donne in settori con forte disparità di genere

I datori di lavoro che assumono lavoratrici per settori o professioni in cui la disparità di genere è più forte – superiore al 25% – possono beneficiare di uno sgravio contributivo del 50%. A stabilire gli ambiti in cui il divario è più ampio è il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con il decreto interministeriale del 25 novembre 2019, aggiornando per il 2020 i settori e le professioni caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% il valore medio annuo, per l’applicazione degli incentivi all’assunzione previsti dalla legge.

 

Le donne sono in netta minoranza in 9 settori, dall’agricoltura ai servizi generali della Pubblica Amministrazione, e in 21 professioni diverse, dal mondo dell’artigianato alle grandi aziende. I divari più ampi si registrano nelle costruzioni (84,2%), acqua e gestione dei rifiuti (73,1%) e industria estrattiva (69,6%). Le professioni prettamente maschili invece sono: conduttori di veicoli, macchinari mobili e di sollevamento (96,8%), sergenti, sovraintendenti e marescialli delle forze armate (96,7%) e artigiani e operai specializzati dell’industria estrattiva, dell’edilizia e della manutenzione degli edifici (95,4%).

 

 

 

Il bonus assunzioni donne è riconosciuto ai datori di lavoro che intraprendono un rapporto professionale con le seguenti categorie:

  • donne di almeno 50 anni e disoccupate da oltre 12 mesi;
  • donne di qualsiasi età residenti in specifici territori in linea con il Regolamento Comunità Europea del 06/08/2008 n. 800 e senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • donne di ogni età assunte per professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità di genere del 25% dopo sei mesi trascorsi senza un impiego regolarmente retribuito;
  • donne di qualsiasi età, territorio, settore e professione senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.

 

 

 

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