Una nuova Convenzione, accompagnata da una Raccomandazione, per combattere la violenza e le molestie nel mondo del lavoro sono state adottate dalla Conferenza Internazionale del Lavoro (ILC). Laura Onofri ne ha parlato sul Corriere 27esima Ora.
Il 21 giugno scorso la Conferenza internazionale del lavoro ha adottato a larghissima maggioranza (439 voti favorevoli, 7 contrari e 30 astensioni) una nuova Convenzione e una Raccomandazione per combattere la violenza e le molestie sul lavoro – con esplicito riferimento alla violenza di genere e alle molestie sessuali. La Convenzione sulla violenza e le molestie, 2019 riconosce che la violenza e le molestie nel mondo del lavoro “possono costituire una violazione o un abuso dei diritti umani sono una minaccia per le pari opportunità, sono inaccettabili e incompatibili con il lavoro dignitoso”.
Il nuovo trattato internazionale inoltre definisce “violenza e molestie” come un insieme di comportamenti, pratiche o minacce “che mirano a provocare – o sono suscettibili di provocare – danni fisici, psicologici, sessuali o economici” e richiede agli Stati membri di adoperarsi per assicurare “tolleranza zero nel mondo del lavoro”.
È importante sottolineare che è la prima volta che viene adottata una Convenzione e una Raccomandazione sulla violenza e le molestie nel mondo del lavoro e che si sono concordati i comportamenti che definiscono la fattispecie. È ora fondamentale che la Convenzione entri in vigore: lo sarà 12 mesi dopo la ratifica di almeno due Stati membri.
La policy sulle molestie di Valore D e Parks
Con gli stessi obiettivi, Valore D e Parks – Liberi e Uguali hanno realizzato una policy per aiutare le aziende ad intraprendere un percorso di prevenzione, fornire spunti pratici per la creazione di una policy per prevenire le molestie sessuali sul lavoro: “Le molestie sessuali nei luoghi di lavoro: consapevolezza e prevenzione”.
Quali aspetti coinvolgono l’azienda in caso di molestie sessuali?
Come evidenzia il documento, la dimensione del rischio per l’azienda è legata ai costi che può trovarsi a dover affrontare a seguito della presenza di casi di molestie sessuali all’interno della propria organizzazione, che siano o meno dichiarati.
Quando parliamo di costi legati alle molestie sessuali nei luoghi di lavoro ci riferiamo a oneri che sorgono riguardanti 3 aree specifiche:
- Costi legali, per gestire cause e richieste di risarcimento danni conseguenti a casi di molestia
- Costi del personale, per ovviare alle conseguenze che le molestie determinano (assenteismo, turnover, bassa produttività, tutti i fenomeni legati allo stress psico-fisico della vittima di molestie)
- Costi reputazionali, legati alla perdita di attrattività sul mercato e al tentativo di recupero della credibilità del management verso gli stakeholder, o del brand verso i propri target.
Da una parte è chiaro che servirà del tempo affinché dei codici di condotta imposti sui luoghi di lavoro scardinino i comportamenti che sfociano in molestie, ma è importante avviare percorsi e buone pratiche per iniziare a mettere fine a tali episodi nei luoghi di lavoro – fin troppo numerosi e per fin troppo coperti, non denunciati.
Un’anteprima della policy “Le molestie sessuali nei luoghi di lavoro: consapevolezza e prevenzione” è disponibile