In Lombardia sono 271 le donne che guidano aziende ad alta tecnologia e la tendenza è in crescita. Su Il Foglio Paola Bulbarelli intervista Marzia Maiorano, imprenditrice nel settore dei servizi digitali per le imprese, amministratore delegato di Mida Service, ha la delega quale vicepresidente del Gruppo giovani imprenditori di Assolombarda, ed è presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi.
Largo alle donne nella rivoluzione digitale
Il “capitale umano” è ciò che considera vitale per il successo e la crescita. Marzia Maiorano è convinta che siano le persone a fare la differenza. L’argomento è il valore del lavoro al femminile in quei settori dell’economia in cui tradizionalmente le donne entrano di meno. “Puntiamo su orientamento al lavoro, alternanza, start-up e innovazione. La prospettiva del nostro comitato è un allargamento della discussione di genere: a partire da istituzioni, associazioni e imprese, per rafforzare ancora il ruolo professionale delle donne nel nostro territorio”. La rivoluzione digitale non sarà importante solo per il paese e per lo sviluppo delle professioni ma anche soprattutto per le donne, che potranno dimostrare in maniera fattiva le loro competenze in ambito scientifico. “Una donna matematico, astronauta, sviluppatrice, che gestisce big data sarà una regola tra qualche anno e noi dobbiamo sensibilizzare le donne sul loro ruolo per creare il futuro loro e del paese “.
Imprese STEM e leadership femminile
I dati della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi mostrano una forte concentrazione dei settori tecnologici e innovativi caratterizzati dalla forte presenza al femminile a Milano e in Lombardia. Circa il 28% di tutte le imprese italiane si trova in regione e di queste 108 sono a Milano. Tante donne hanno un ruolo chiave nelle materie STEM (Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) che sono alla base dell’innovazione e del cambiamento. “Parliamo di circa 2.500 posti in Lombardia per le imprenditrici nell’alta tecnologia, un dato in crescita. Si tratta di migliaia di posti di lavoro in settori avanzati, in cui la leadership si sta esprimendo in modo positivo, con una forte crescita nei posti offerti”.
I numeri della Camera di Commercio parlano chiaro: le imprese femminili crescono più di quelle maschili. “Anche se non è sempre facile. In Italia il leader è riconosciuto come uomo in prima battuta, questo è un problema culturale forte. Per questo ci sono progetti sul territorio che danno visibilità a role model di successo per aiutare le nuove generazioni ad orientarsi. Tocca al comparto femminile guidare la crescita facendo sistema”, conclude Marzia Maiorano. E da parte degli uomini serve che dimostrino la responsabilità di essere parte dell’inclusione di genere.