“Essere una nerd è cool” afferma Donatella Sciuto, consigliera di Valore D, in un articolo su Alley Oop, il blog del Sole 24 Ore dedicato alla diversity,ideato da Monica D’Ascenzo. Parlando della scarsa propensione delle ragazze ad avvicinare e approfondire le materie STEM, esorta a dare maggiore importanza a questo tema perché “la partecipazione femminile in ambito scientifico va rafforzata, incoraggiata e garantita non solo nel rispetto delle pari opportunità, ma soprattutto del talento, un merito che non conosce provenienza, età o distinzioni di sesso”.
Molteplici sono gli sforzi comuni per trasmettere alle bambine che, fin dalla più giovane età, è importante credere nel proprio talento o per incoraggiare le ricercatrici ad affermarsi in contesti tuttora tradizionalmente chiusi e a prevalenza maschile. Eppure, sottolinea l’autrice, ancora oggi abbiamo bisogno di ricorrere a simboli per ricordare che la strada per le donne nella scienza e nella tecnologia è in salita. Ad esempio, l’11 febbraio si è celebrata la Giornata mondiale delle donne nella scienza, indetta dalle Nazioni Unite per ribadire a noi donne, per prime, che è necessario abbattere il “soffitto di cristallo” e vincere il pregiudizio.
È la fiducia che manca, quella nei riconoscimenti che ottenuti sui banchi di scuola e provare a vincere quel pregiudizio inconscio che spesso fa da freno: perché “non è vero che le donne non riescono all’interno di un laboratorio, dietro alla lente di un microscopio o alla guida di una missione spaziale”. Alle ragazze portate per la matematica, per l’ingegneria e in generale per le materie scientifiche dico di non cambiare strada per timore di essere additate come “nerd” visto che, citando Leonardo da Vinci, “il piacere più nobile è la gioia della comprensione”.
In qualità di professore e Prorettore del Politecnico di Milano, aggiunge, “organizziamo incontri con le scuole, tech camp e molte altre iniziative rivolte alle ragazze delle scuole superiori. Quello che è certo è che continueremo ad impegnarci perché la nostra università inverta la rotta, perché le donne, che oggi rappresentano un terzo del corpo studentesco (1/5 ad ingegneria con un insufficiente 10% in Corsi di Laurea come Informatica e Meccanica), siano più numerose e più sicure di sé e delle proprie capacità”, conclude l’autrice.
Certo è che serve unire le forze dentro e fuori il mondo della formazione e delle scuole, dentro e fuori aziende e istituzioni: per questo Valore D ha portato in Italia InspirinGirls, un progetto internazionale che ha l’obiettivo di creare nelle ragazze consapevolezza del proprio talento liberandole dagli stereotipi di genere che frenano la loro ambizione. In cosa consiste? Role model provenienti da settori e professioni diverse, e spesso da ambienti con poca presenza femminile, condividono con i ragazzi delle scuole medie la propria esperienza professionale e di vita, costruendo un ponte concreto tra scuola e mondo del lavoro.
Se ti interessa approfondire, visita il sito di InspirinGirls
Se vuoi proporti come role model